Sono sempre stata affascinata dalla natura, dalle cose che crescono e dalla cura che richiedono. La differenza fra piante, alberi e fiori che crescono splendidamente nella natura incolta e che per mentenere a casa per godere della splendida visione delle loro diverse sfumature di colore, necessitano accortezze particolari, costanti ed attente.
Mia mamma mi racconta di come fin da bambina, al parco, invece che lanciarmi in supersoniche discese dallo scivolo, o in artistici voli dall’altalena, fossi più attirata da tutto ciò che cresceva. Studiavo i fiori, le foglie, le radici e i tronchi degli alberi, li ammiravo con uno sguardo contemplante e sognante interrogandomi di come fosse possibile che dalla terra spuntassero certi capolavori.
Non strappavo i fiori né le foglie, lanciandomi spesso a loro protezione quando vedevo altri bambini che lo facevano, perchè rovinare qualcosa di tanto bello?
Crescendo, ho cominciato a sviluppare un interesse sempre più concreto per la natura ed il suo corso.
A scuola ero attentissima durante l’ora di scienze ed ero affascinatissima dal regno vegetale, che mi stupiva con il suo funzionamento e andando avanti con il percorso educativo decisi di iscrivermi all’istituto tecnico agrario più vicino al mio paese continuando poi gli studi universitari sulla stessa scia, frequentando la facoltà di Produzione e Protezione delle Piante e dei sistemi del verde.
La mia fortuna, fin da piccola, è stata quella di vivere in un paese immerso nelle campagne, dove la natura era protagonista.
Mio padre aveva l’orto, sia estivo che invernale, e mi ha insegnato le giuste combinazioni fra terreni e piante da seminare. Mi ha trasmesso la passione per la cura delle cose che crescono e mi ha permesso di immergermi totalmente nella scoperta e nella conoscenza di questo strepitoso mondo naturale.
Oltre a trasmettermi la sua stessa attenzione e tutti i consigli che conosceva, mi ha anche lasciato una buona libertà di espressione.
Allo stesso modo in cui amavo la natura, adoravo la creatività e mi permise di creare un piccolo giardinetto di mattoni che era diventato il mio giardino!
Mi impegnai tantissimo nella costruzione del giardino, dando sfogo alla mia fantasia e ottenendo una grande soddisfazione a lavoro completo.
Vedere le piantine crescere sulla struttura che avevo creato era una gioia!
Ben presto, però, mi resi conto, che oltre alle piante, crescevano anche le erbacce!
Nelle fessure fra i mattoni infatti cominciarono a spuntare piane ed erbe di varia natura e cominciai quindi ad impegnarmi anche nella cura e nella pulizia del giardino a mattoni. Sarebbe stato un sogno se avessero inventato il robottino aspira polvere anche per i giardini!
Grazie agli insegnamenti di mio padre, ho imparato che il regno vegetale, se ben curato da tanto, ma chiede anche tanto!
Necessitando cure costanti e attente, esprime la sua gratitudine con i suoi frutti. Sicuramente non è un’impegno che non costa fatica ma la tecnologia ci viene sempre più in aiuto se utilizzata con criterio.
Ricordo ancora il sollievo provato nel periodo di raccolta delle olive quando mio padre decise di attrezzarsi con uno scuotitore per olive!
Per i miei studi sono stata costretta a trasferirmi lontano dalla campagna che tanto amo. Il dispiacere di lasciare un luogo per me tanto importante, ed essere catapultata in una città piena di traffico e frenesia, è stato quasi un trauma abituata com’ero a vivere immersa nella natura.
La tristezza per aver lasciato indietro il mio posto preferito al mondo però, è stato presto alleviato dall’entusiasmo che le materie universitarie mi provocavano e la scoperta di dispositivi come il soffiatore a scoppio utilizzato dal giardiniere del mio condominio!
E’ in quel momento che ho cominciato ad interessarmi anche alle attrezzature e a crearmi, nei limiti del possibile che consentiva il mio piccolissimo appartamento, piccoli orticelli casalinghi che per lo più consistevano in piante aromatiche come il prezzemolo, il basilico, il rosmarino e la salvia.
Da qui è nato un interesse smisurato per trovare un modo per poter coltivare e far crescere senza sofferenze piante e fiori.
Pur rimanendo fedele alla mia amata campagna, ho cominciato a dedicarmi agli orti verticali, cercando il più possibile di riavvicinarmi all’ambiente che mi aveva cresciuta e formata.
Credo che le mie coinquiline per un buon periodo di tempo mi abbiano odiata!
Per costruire gli orti verticali, avevo bisogno di strutture che potessero accomodare le diverse piantine e che potessero essere abbastanza stabili da poter resistere al vento e alla pioggia.
Non riuscendo a trovare nulla di soddisfacente da acquistare cominciai a riempire l’appartamento di compensato e tavole di legno che mi divertivo ad assemblare con il mio avvitatore professionale che sicuramente non emetteva una melodia piacevole.
Naturalmente beneficiarono anche loro dei risultati dei miei orti verticali, ma la fase preparatoria ammetto sia stata difficile da sopportare! 🙂
Oggi continuo a dedicarmi alla natura, appena posso torno nella mia terra di origine a curare i miei primi amori ma la mia missione è diventata quella di portare la natura nelle case di tutti, comprese quelle di città, tutti dovremmo beneficiare del verde!Articoli nuovi